Hip Hop today: Marketing



L'arte musicale, non è una novità, è strettamente collegata al marketing e, come in ogni campo, c'è chi spadroneggia e chi soffre un po' di più. Fin qui non era poi così complicato, mentre invece lo è di più capire come le etichette discografiche e gli artisti ci invoglino, con le buone o con le cattive, a farceli piacere.
In quanti di voi, dopo aver ascoltato Travis Scott all' Astronomical, concerto virtuale trasmesso via Fortnite, si sono avventati su Spotify ad ascoltare The Scotts, ultima uscita in featuring con Kid Cudi? In quanti dopo la fuoriuscita di 6ix9ine dal carcere pendevano dalle sue dirette Instagram e, successivamente, sono andati letteralmente a bombardare la sua canzone di visite/ streaming? Potrei continuare all'infinito. Prendiamo 6ix9ine: finto gangster con hit mondiali, finisce in prigione e rivela ai Federali nomi che era meglio non dire. Esce di prigione il mese scorso e sembra che tutti ruotino attorno a una sua live, buttando fuori una canzone da record che assomiglia a tutte le sue precedenti uscite. Non vi sembra strano? Un qualcosa di ripetitivo che fa così facilmente successo? D'accordo, è il suo ritorno, ma è troppo evidente come stia facendo girare tutto a suo favore. In effetti, è un caso più unico che raro il suo, ma il suo atteggiamento, prima da finto tonto, poi spavaldo gli ha solo che fruttato. Ma qual è il bello in tutto questo? Siamo noi che lo abbiamo aiutato. Senza di noi lui non avrebbe combinato niente, avrebbe magari lo stesso pubblico di prima, anche se molto probabilmente qualche altro artista più talentuoso avrebbe preso qualche visualizzazione che abbiamo dato a lui. Tutto questo ovviamente senza doppi fini, non per attaccare 6ix9ine propriamente, ma per abbozzare qualche esempio. Altri potrebbero essere Drake con Toosie Slide, che oltre a portare una canzone che parla essenzialmente di un balletto, chiaro riferimento a Tik Tok, ha preannunciato così anche il nuovo album. Altri scopi hanno l'Astronomical di Travis, per rispolverare le sue canzoni passate, la Cactus Jack e Yeezy, brand internazionali rispettivamente di Travis Scott e Kanye West per pubblicizzarsi (e ovviamente incassare di più a fine mese), le promozioni e i cookies, che compaiono sui siti Internet o sulle piattaforme streaming, il sabotaggio delle classifiche da parte delle case, e molto altro.
Il messaggio passabile in questi casi è solo uno: anche se innocui, nella maggior parte, bisogna stare molti attenti a questi trucchi commerciali. Da ricordare infatti, è che più un artista riceve entrate, meglio è, e ne siamo solo che noi i responsabili. Ascoltiamo quindi chi ci piace, diamo ai nostri preferiti il nostro sostegno e il nostro tempo, per ispirarli a tirare fuori il meglio di loro. Con questo messaggio, chiudiamo così per questa settimana.
